La Gatta Sul Tetto

12 gennaio 2011

come stai?

Filed under: Blog Notes — lagattasultetto @ 5:32 PM

“Come stai?”
“bene”

Quante volte facciamo questa domanda e otteniamo questa risposta, o rispondiamo anche se non è vero, semplicemente perché non ci va di tediare chi ci ascolta con i nostri guai, grandi o piccoli?
Perché magari pensiamo che i nostri momenti di sconforto non siano interessanti, perché pensiamo che in fondo i bambini dell’africa muoiono di fame e noi stiamo tutto sommato bene in salute quindi perché lamentarci.
E poi se per caso, in un momento di distrazione, rispondiamo che non va tutto bene ma che…e via a elencare qualche guaio, problema, preoccupazione, ci ritroviamo d alzare lo sguardo e ci sentiamo immediatamente in colpa vedendo l’espressione fra il vuoto e il seccato del nostro interlocutore mentre si domanda “ma perché glielo ho chiesto? in fondo machissenefregadicomestaquesto?”.

Questa la racconto sempre utlimamente

una mattina mi sveglio con un attacco di cervicale e quando sto male mi viene sempre la nausea e finsice che (scusate il dettaglio, ma è così) vomito.
Passo così la mattina e alla fine sono uno straccio, debole e completamente disidratata
Ma siccome ho una cosa da fare in ufficio che ho promesso, siccome a pranzo riesco a mangiare mezzo piatto di riso in bianco e bere mezzo bicchiere d’acqua, decido che in ufficio ci vado lo stesso.

entra in stanza un collega

“come stai?”
“beh, insomma, ho passato tutta la mattina a vomitare…”
“bleah, che schifo! [sic]”
(visto che ti fa schifo entro in dettagli) “si, si pensa, stavo così male che vomitavo addirittura l’acqua…capisci…bevevo un bicchiere d’acqua e… correvo a vomitare…poi ho provato con il cibo solido, ma…stessa fine…tutta-la-mattina-a-vo-mi-ta-re!”
“bene…come stai?”

silenzio…io e la compagna di stanza ci guardiamo begli occhi…te l’ho appena detto…
“beh, a parte questo…bene grazie…”
“si, allora dovresti fare questo, poi quello, poi quell’altro”

Le gente normalmente non ascolta e anche se sembra farlo, nella maggior parte dei casi non è interessata a quello che diciamo.
E spesso lo facciamo anche noi, perché lo so che tutti quanti ora ci immedesimiamo negli incompresi da amici e conoscenti, che nessuno di noi sta pensando alle volte in cui si è comportato come il mio collega, ma piuttosto alle volte in cui si è sentito solo.

Quante volte vediamo che c’è un amico, un collega, un vicino in difficoltà, magari anche piccola, magari è solo un momento difficile e scegliamo di ignorarlo, o magari spettegoliamo con un altro amico o collega o semplicemente…facciamo finta di niente?

Non è indispensabile fare il missionario per cambiare la giornata di qualcuno, non è indispensabile fare un bonifico anonimo a chissà chi possibilmente lontano per sentirsi in pace con la propria coscienza, certi che comunque nessuno verrà mai a turbare la nostra pace.

Basterebbe poco, e lo dico per prima a me stessa, basterebbe chiedere a qualcuno “come stai?”e poi mettersi lì ad ascoltarlo, senza rilanciare ai suoi guai con i nostri, dando un parere se lo abbiamo, ma anche semplicemente ascoltando.
Per quanto drammatica, difficile o anche solo terribilmente noiosa possa essere la storia che ha da raccontare.

27 dicembre 2010

buone feste

Filed under: Blog Notes,Pensiero libero,un po' di me — lagattasultetto @ 6:44 PM

rieccomi qui…a grande richiesta…

va bene, non proprio a grande richiesta, però ogni tanto qualcuno mi chiede perché non scrivo più. poco tempo, troppi altri pensieri, anoressia creativa…chi lo sa.

fatto sta che davvero non solo ho meno tempo per il blog, ma sembro anche avere meno idee e meno argomenti. o forse è solo un cane che si morde la coda: meno tempo dedico al blog, meno idee mi vengono. bene, il cappello ce lo siamo tolto. buone feste.

per chi non se ne fosse accorto è passato natale e ora arriva capodanno, la litania del “checosafaiacapodanno” e l’atteggiamento da carbonaro di chi non ha ancora deciso e deciderà il 31, casomai saltasse fuori qualcosa di irrinunciabile, ma che intanto rimane sul vago per non chiudersi nessuna porta.

fosse per me rimarrei volentieri a casa a mangiare cotechino e lenticchie e, dopo il brindisi di mezzanotte, me ne andrei tranquillamente a dormire, ma sembra che non si possa fare. capodanno è una festa stupida, finisce un anno che magari è stato brutto, ma chi dice che il prossimo sia meglio? e poi perché il girare una pagina di calendario dovrebbe cambiare le cose?

forse è più un fatto simbolico. inizia qualcosa di diverso, c’è ancora la speranza che sia qualcosa di migliore. un po’ come quando si scarta un regalo o si comincia un libro o si guarda un film. le aspettative sono alte, ma non è detto che non vadano deluse. ma non volevo parlare di questo. a dire il vero volevo parlare del natale.

è molto chic dire che il natale è una gran seccatura, che è solo una festa del consumismo, mentre ci affanniamo a comprare cose inutili per persone delle quali non ci importa nulla. Se davvero ne fossimo convinti la cosa più semplice sarebbe non regalare niente a nessuno, o limitarci alle sole persone che amiamo davvero.

E poi tutti a lagnarsi delle grandi abbuffate, ma guai se la zia marietta non fa il baccalà strafritto o se la nonna filippa non porta la struttata di lardo.

A me, che come ho detto molte volte, sono nazional popolare e me ne vanto (con un pizzico di snobismo che ci sta tanto bene) il natale piace. Ebbene si, lo ammetto! Adoro il natale, adoro il presepio, l’albero di natale, le decorazioni e pure – udite udite – adoro fare i regali! Comincio addirittura a settembre a pensarci e nei miei progetti c’è di averli finiti al massimo a metà novembre.

Mi piace proprio l’atmosfera natalizia, l’aria di attesa… Però ogni anno mi accorgo che, a un certo punto, mi lascio distrarre e mi ritrovo al pomeriggio del 25 dicembre e mi dico “ma come? È già passato?” e non con sollievo, bensì con un po’ di rimpianto.

Ogni anno, colpa anche degli impegni del lavoro, a dicembre mi lascio distrarre da tantissimi altri pensieri, rimandando sempre quello della preparazione al natale per un altro momento…fino a quando non mi ritrovo a constatare che natale è arrivato.

L’anno scorso stavo facendo un trasloco, quindi non avevo fatto nemmeno l’albero e il presepio. Quest’anno speravo di riuscire a non farmi cogliere impreparata e invece….zac!…di nuovo…

Devo escogitare qualche cosa, devo inventarmi qualche cosa per vivere a pieno lo spirito natalizio, per prepararmi davvero al natale comme il faut… Devo riuscire a ritagliarmi tempo e spazio per fermarmi a pensare a quello che significa (almeno per me) il natale. Devo crearmi il mio personale calendario dell’avvento, proprio come quello che avevo da bambina, con tutte le finestrine (quello che avevo veniva riciclato, ossia non strappavamo le finestre, le aprivamo soltanto, per poterlo riutilizzare l’anno successivo. Lo ricordo ancora, blu, con un grande albero di natale con le lucine disegnate e la porporina che ogni anno diventava sempre meno)

Ho un anno intero per pensarci. Questa volta non ho proprio scuse!

intanto faccio a tutti i lettori di questo blog (se ancora ce ne sono) tanti auguri di buone feste!

4 ottobre 2010

(non) c’è post@ per me…

Filed under: Blog Notes — lagattasultetto @ 2:23 PM
in attesa di decidere che cosa farò di questo spazio, stenti le recenti novità, una riflessione.
 
l’altra sera sono andata a ritirare la posta….
in mezzo alle lettere della banca, le pubblicità dele palestre, delle pizzerie, le ragazze che offrono ripetizioni e le signore che is offrono come badanti, in mezzo ai depliant di modno convenienza e al catalogo ikea 2011, vedo una lettera…
si, una lettera, una busta con il mio indirizzo scritto a mano in verde e con l’indirizzo del mittente, una comune amica di blog…
 
apro la lettera curiosa perchè chi scrive più lettere?
il mio e il suo compleanno sono passati, natale è lontano….sposare è già sposata…che cosa può essere…
 
un segnalibro!!!
un bellissimo segnalibro dalla bretagna.
 
siccome era tardi non l’ho chiamata e le ho mandato un sms.
il giorno dopo l’amica mi scrive su facebook chiedendomi se per caso era arrivato il segnalibro e, proprio inquel momento, riceve il mio sms.
 
non avendo mie notizie si cheideva se si fosse perso o se io per caso non guardassi mai nella casseta delle lettere.
 
e in effetti è così, io non ho l’abitudine di tornare a casa e guaradre se c’è posta, come facevo quando ero più piccola, quando speravo sempre che per posta arrivase qualche bella sorpresa, che di solito era la lettera di qualche mia amica o di mia cugina.
e anche io scrivevo tantissimo, avevo carta di lettera di ogni genere, penne di ogni colore, le mie lettere erano tutte colorate, profumate…
ora invece l’ultima lettera che ho scritto (personale intendo, perchè quelle per lavoro sono escluse) era all’agenzia delle entrate che mi faceva un accertamento….
e non corro più alla cassetta delle lettere perchè al massimo ci trovo l’estratto conto (se sono fortunata) o il condominio da pagare (se sono sfortunata).
 
certo ora c’è la posta elettronica, ci sono gli sms, si comunica meglio e più in fretta…è tutto più semplice e sicuramente abbiamo ci guadagnato
 
ma ho capito che ho una cosa in meno da aspettare…anche se…
 
 
 

13 dicembre 2008

la bacheca dei regali utili

Filed under: Blog Notes — lagattasultetto @ 1:41 PM
stamattina, mentre ero in varie faccende affancendata, ascoltavo alla radio luciana litizzetto la quale, tra il serio e il faceto, consigliava dei piccoli regali utili per natale, invece della solita candela o di tutti quei piccoli oggetti poco costosi ma assolutamente inutili (i ciapa pulvr) che finiscono dal pacchetto al cassonetto, con un breve passaggio in qualche cassetto.
lei consigliava invece oggetti che costano poco, che di solito non ci si compra da soli ma che quando servono in casa non ci sono mail.
e allora diceva di regalare le clips colorate per tenere insieme i fogli (quelle di solito ci sono in ufficio, ma a casa non le abbiamo mai), biro e matite, temperamatite per le matite da trucco, elastici per capelli (e qui mi ha fatto ridere perche’ e’ vero: non se ne hanno mai abbastanza, e quelli che restano solo orribili perche’ si perdono in misura inversamente proporzionale alla bellezza del colore: i migliori sono i primi che se ne vanno), per finire poi con le calze (nessuna donna, e’ verissimo, dira’ di averne mai troppe. il paio che serve non c’e’ mai: o lo troviamo smagliato, o e’ a lavare… nemmeno la regina rania di giordania, diceva la litizzetto, vi dira’ mai che non le servono o che ne ha gia’ troppe)

e cosi’ oggi, mentre mi aggiravo in mezzo a gente affannata per i regali di natale, mi e’ venuto da pensare che ci sono centinaia di piccole cose utili davvero che si potrebbero regalare.

concordo su biro, matite, temperamatite  cancelleria varia, perche’ a casa – chissa’ come – spariscono sempre….e le penne che rimangono e’ perche’ sono senza inchiostro o le matite spuntate (da qui la necessit’ del temperamatite), e approvo in pieno gli elastici per chi ha i capelli lunghi.

mi viene da aggiungere poi delle piccole bustine da borsa pieghevoli, che chiuse sono grandi quanto un pacchetto di sigarette da 10 e aperte sono come una busta del supermercato, da tenere sempre in borsa quando si fa la spesa, per risparmiare un po’ di plastica.
sono carine, costano poco e sono molto piu’ eleganti e colorate delle buste del supermercato…

shopper

e adesso apro la bacheca ai vostri suggerimenti per i piccoli regali davvero utili ai quali nessuno davvero pensa mai…

11 dicembre 2008

piove

Filed under: Blog Notes — lagattasultetto @ 2:42 PM
è una brutta giornata piovosa, una giornata nella quale in un’ora e un quarto ho fatto il giro dell’isolato per poi parcheggaire la macchina, tornare a piedi a casa e prendere il motorino per arrivare in ufficio, temendo di essere rimasta prigioniera per sempre del mio quartiere.
una giornata nella quale una donna è morta affogata sotto un cavalcavia, i giornalisti hanno creato un panico ancora maggiore di quello che avrebbe dovuto essere, invitando la gente  a restare a casa…e pare che invece l’avviso abbia sortito l’effetto opposto: tutti fuori e in macchina, tutti fermi.
una giornata nella quale si vocifera che l’unica via che porta fuori dal mio ufficio sia allagata e chiusa (come ci passo con il motorino??), una giornata che era meglio restarsene a casa (l’anacoluto è voluto)
 
insomma, piove sulla capitale, piove a dirotto senza sosta, io mi sento una rana mentre guardo lo stagno che si è formato davanti alla finestra del mio ufficio (e spero sia solo pioggia e non l’aniene esondato come dicono alcuni…) e vorrei essere ovunque ma non qui.
 

21 luglio 2008

il canto delle cicale

Filed under: Blog Notes — lagattasultetto @ 12:31 PM
son giorni pesanti negli uffici questi, soprattutto quando si arriva di lunedì mattina e si scopre che uno degli unici vantaggi dello stare qui (l’aria condizionata) non è disponibile.
 
e arrivare a venerdì sembra molto più difficile.
 
se guardo poi al calendario vedo che i giorni che mi separano dalle vacanze sono tanti da un alto e pochi dall’altro. tanti perchè venire qui con il caldo e la stanchezza dell’anno è pesante, pochi perchè le cose da fare sono tantissime prima delle ferie.
 
insomma, quest’anno sto arrancando verso le vacanze e forse le desidero come non mai.
 
come qualcuno di voi saprà, poi, quest’anno si avvicina a grandi passi un trullo. con le immancabili conseguenze, perchè, anche se sta tutto sommato bene, ci sono dei lavoretti da fare ed è una corsa contro il tempo per terminarli prima di agosto (come continua a spergiurare chi li farà… mah…), ma per noi il tempo si limita al weekend, ossia al sabato mattina (il pomeriggio molti negozi sono chiusi…)…
insomma è tutto un gran correre…
anche se già si pregustano le serate (probabilmente stravolti) a guardare la campagna seduti sul bel salottino comprato sabato (magari con un mojito fatto con la menta selvatica che cresce libera intorno al trullo…), o i pomeriggi a strappare le erbacce davanti a casa (glom ) o a prendersi cura della lavanda che voglio piantare, del basilico che sicuramente pianterò o dei capperi che don vincenzo mi ha promesso mi insegnerà a coltivare…
 
la mente insomma, mentre riempio tabelle e colleziono documenti, rivedo contratti e controllo fatturazioni e incassi, vaga verso tutt’altri spazi, cullato dal canto delle cicale fuori dal mio ufficio…
 
vorrei tornare, ecco, non proprio ai giorni del liceo, quando da metà giugno a metà settembre era tutta una vacanza, tanto che dopo ferragosto  si cominciava pure a non vedere l’ora di tornare a scuola, a comprare il diario nuovo e a sfogliare quelle pagine bianche, impazienti di riempirle di un nuovo anno di vita e di avvenimenti.
ma almeno ai tempi dell’università, nei quali, se ci si organizzava bene, da metà luglio si era al mare e tanti saluti…
magari con il libro del primo esame della sessione autunnale in valigia, ma giusto per…prenderci confidenza….
 
 
 

17 aprile 2008

il mistero della scarpa spaiata

Filed under: Blog Notes — lagattasultetto @ 5:03 PM
pur mantenendolo verde ancora per qualche giorno, alleggerisco i toni del blog rispetto al post precedente…
 
c’era una volta….
una scarpa!
 
l’altra sera sono tornata a casa e, davanti al portone, ho visto una scarpa.
 
un mocassino marrone da uomo, nuovo, dall’aria costosa, di cuoio martellato con impunture, punta lunga e squadrata.
una bella scarpa insomma, per quanto io non ami i mocassini da uomo, moderna, nuova, di bella fatttura.
 
vedere una scarpa davanti al portone mi ha fatta sorridere e ho comunque pensato che il proprietario, quella sera stessa o al più tardi la mattina successiva, si sarebbe accorto della sua mancanza.
invece la mattina dopo la scarpa era ancora al suo posto, lo era anche ieri sera e anche questa mattina quando sono uscita di casa stava ancora lì.
 
evidentemente il suo proprietario non si è accorto di averla persa o…non sa dove potrebbe essere.
io ho perso tante cose: orecchini, penne, un paio di orologi ai quali ero molto affezionata (uno era di mia madre degli anni ’60..), sciarpe, domenticate magari in piscina o volate via dal motorino.
ma come si fa a perdere UNA scarpa?
avevo immaginato, non so, che le docce della palestra non funzionassero, allora qualche mio vicino era uscito in tuta, infilando i vestiti alla rinfusa nel borsone, le scarpe in una tasca esterna, e da quella tasca non ben chiusa la scarpa poteva essere scivolata.
oppure la scarpa poteva essere su un balcone e un gatto, un cane, un bambino, un movimento distratto, potevano averla fatta precipitare.
ma in tutti questi casi il proprietario (o qualcuno che vive con lui), uscendo, avrebbe notato la scarpa solitaria, l’avrebbe riconosciuta e recuperata.
in fondo è vero che è un mocassino, ma è un modello particolare, non comune per forma e colore.
 
e così sono alcuni giorni che sto cercando di immaginare la storia di questa scarpa solitaria.
 
potrebbe essere stata lanciata fuori dalla finestra dopo una lite.
"vattene!!! tu e le tue maledette scarpe!! tanto lo so che le hai comprate nel negozio di "quella!"
ma di solito in quei casi lei butta dalla finestra di più di una sola scarpa…e lui, cacciato di casa, almeno la scarpa l’avrebbe recuperata.
 
o magari è una moglie (o una madre) esasperata per il disordine del marito (o del figlio), che ha deciso di mettere la scarpa fuori dal portone sperando che prima o poi lui se ne accorga che in tutta quella confusione è sparita una scarpa.
evidentemente ha ragione…lui è propri un disastro se, non solo non si è accorto che gli è scomparsa una scarpa, ma non ha nemmeno notato che la sa scarpa è fuori dal portone del palazzo…
 
o ancora potrebbe essere un amante dovuto scappar via in fretta e furia
"cielo" mio marito!" grida lei sentendo la chiave girare nella toppa. l’amante si riveste in tutta fretta e scappa, lasciandosi dietro la scarpa.
lei la vede mentre il marito entra in casa e la getta dalla finestra.
ora non può recuperarla e farla sparire senza correre il rischio di essere vista e quindi, come tutti noi altri condomini, semplicemente la ignora. questo spiegherebbe perchè il proprietario non ha avuto modo di recuperarla.
 
oppure (questa è una delle mie ipotesi preferite) l’altra sera una principessa che vive nella mia scala ha dato l’immancabile gran ballo e tra gli invitati c’era un misterioso giovanotto, bellissimo, seguito da due fratellastri brutti e cattivi.
la principessa ha ballato tutta la sera con il giovanotto chiedendosi chi mai fosse e convincendosi sempre di più che, quale che fosse la sua identità, quell’uomo era il suo futuro sposo.
solo che, allo scoccare della mezzanotte, il ragazzo è scappato in tutta fretta, perdendo la scarpa sotto al portone.
questa potrebbe essere una spiegazione plausibile, se non fosse che la principessa che vive nel mio palazzo non sembra così ansiosa di ritrovare il proprietario della scarpa, dato che la sta lasciando lì da giorni.
nonostante questa soluzione mi piaccia molto, contro gioca il fatto che nessuna principessa vive nella mia scala e soprattutto nessuno ha un appartamento così grande da poterci fare un gran ballo.
 
oppure uno dei miei vicini si è macchiato di un orrido delitto, si è verificato un fatto criminoso non ancora venuto alla ribalta della cronaca.
il giovanotto dai mocassini marroni ha fatto una brutta fine (una storia di soldi, contrabbando, antichi rancori, vendette, eredità…) e l’assassino ha portato via il corpo, perdendo però una scarpa senza accorgersene.
e ora ogni volta che lui esce, la vede lì, a ricordargli il crimine commesso…e non può recuperarla senza rischiare che qualcuno lo veda e si insospettisca.
sarebbe un bell’inizio per un racconto poliziesco…
 
insomma, chissà quale mistero si cela dietro quella scarpa che, per quanto ne so, potrebbe anche essere arrivata lì…da sola, camminando….come gli stivali delle sette leghe, questo potrebbe essere il mocassino dei sette colli…
già…perchè no?
 
 
 
 
 

13 marzo 2008

tutte le strade portano al blog

Filed under: Blog Notes — lagattasultetto @ 11:13 am
 
 
oltre a voi, miei affezionatissimi lettori, chi altro arriva in questo spazio? e perchè?
insomma, che cosa sia aspetta di trovare?
 
qualche volta (curiosity killed the cat, dicono gli anglofoni) mi diverto ad andare a vedere nelle statistiche come arriva in questo spazio chi ci arriva ed è sempre una sorpresa.
oltre alla ricerca dell’omonimo film (o almeno spero che sia quel film che cerchino), su questo mio tetto che scotta arriva la gente piu’ diversa e nei modi piu’ curiosi.
 
ultimamente, complici i miei diari argentini, arrivano ballerine e ballerini alla ricerca di scarpe e abiti da tango, altre volte mi ritrovo visitatori alla ricerca di notizie su paesi che ho visitato e dei quali ho parlato (e questo mi fa piacere), c’è persino chi cerca notizie sul matrimonio finlandese!!
sotto natale qualcuno si imbatteva nei miei racconti e rimpianti del presepe della rinascente…
tanti arrivano alla ricerca di un hammam a roma (quasi uno a settimana), e si imbattono in un mio antico post (che non era proprio sull’argomento, ma va bene…) oppure arrivano alla ricerca di testi di canzoni che ho messo qui.
per la cronaca e per i curiosi, almeno una volta alla settimana qualcuno cerca "levate a cammisella", imbattendosi in un mio sermone moraleggiante su un fatto di fantapolitica di poco tempo fa (come dite? NON era fantapolitica? era vero???), anzichè in una canzone allegra e (per quei tempi) scollacciata.
oppure ci sono persone alla ricerca delle "parole giuste per scrivere una lettera ad un amico". ci sono alcuni che, sull’onda della memoria delle musicassette, sono arrivati da me.
 
fin qui tutto più o meno normale, ma esistono anche alcuni navigatori che arrivano qui cercando cose decisamente curiose.
 
ci sono ricerche divertenti tipo "la gattina vuole un cioccolatino" o "gattina che canta la solitudine" che portano qui, poi c’è qualcuno che vuole sapere – e non voglio sapere perchè – "come comprare un ghepardo vero"
 
una delle ricerche piu’ gettonate che porta visitatori al mio spazio è "come tradire senza farsi beccare".
ora, io tengo questo blog da tre anni circa (anzi, il 3 marzo il blog ha compiuto giusti giusti tre anni) e ho parlato di molte cose, ho dato tali e tante opinioni non richieste che nemmeno le ricordo più, ma non ricordo di aver dispensato consigli in tal senso…anche perchè non saprei proprio che cosa consigliare…mi viene solo da dire "se non vuoi che qualcosa venga scoperto…non farlo"
spero così (ma ne dubito) di aver accontentato i futuri curiosi dell’argomento. temo che chi fa queste ricerche speri di trovare qualcosa di più utile.
 
c’è poi un "ragazza pelosa" che porta a risultati…beh…in genere particolari, ma è un argomento che non ricordo di aver trattato qui (casomai ho parlato di depilazione maschile, sorry)…e tantissimi arrivano qui cercando notizie varie sulla ceretta. a questo punto potrei fare una ricerca e farne un post…
così come spesso arrivano curiosi delle formule di buon appetito e si imbattono su un mio dubbio in proposito…
 
poi c’è una vastissima folla di persone alla ricerca di quello che si nasconde "sotto la gonna" (giuro!!!), solo che si sono ritrovati a leggere di un racconto di una mia giornata a bruxelles in minigonna sotto la neve per un banale errore di preparazione del bagaglio…….
 
insomma, infinite sono le strade che portano qui (federico tempo addietro scrisse un post analogo a questo).
alcuni viaggiatori trovano, spero, notizie utili, interessanti….ultimamente qualcuno cercava che vestiti portarsi a ushuaia ("devo+andare+a+ushuaia+che+vestiti+devo+portare")…spero di essere stata, fra parole e immagini, piuttosto esaustiva….se la persona in questione ripassasse di qui gli posso ribadire "portati vestiti pesanti, perchè anche l’estate fa freddo!!!"
tanti cercano diete sgonfia pancia o assottiglia fianchi…. chi ne trovasse una funzionante è pregato di inviarmela…la potrei anche pubblicare se funziona.
 
altri invece, e me ne dispiace, saltano su questo tetto che scotta, sperando di trovare chissà che gatta rovente…e ci trovano tutt’altro.
come chi cerca notizie su professoresse in perizoma o sulle egiziane in amore….
me ne dispiace, perchè questo è uno spazio pubblico, di pubblica utilità a quanto pare…e vorrei poter dare risposte alle domande dei miei lettori, anche di quelli occasionali…insomma, vorrei davvero rendermi utile.
 
spero però che è arrivato da me cercando il "genio della lampada e numeri vincenti" (giuro!!!!) abbia trovato quello che cercava (e qui non riesco a capire a che post sia arrivato…)
..e magari, se ha trovato il genio della lampada, si faccia vivo!
almeno per salutare…
 
 
 
 

21 dicembre 2007

buon natale!

Filed under: Blog Notes — lagattasultetto @ 2:25 PM
eh si
ci siamo
siamo quasi a natale!
avrei voluto passare per tutti i blog,
avrei voluto scrivere a ognuno una mail
(per lo meno a quelli dei quali ho l’indirizzo)
vorrei vedere tutti i miei amici prima di natale
vorrei telefonare a tutti quelli che non potrò vedere.
ma lo sappiamo bene che il tempo è una risorsa limitatissima,
spesso già occupata da mille cose. e allora non so se ce la farò.
 intanto lascio qui i miei auguri per un natale sereno davvero, per una gioia vera.
auguro a tutti voi che passate di qua giornate serene con chi amate, tranquillità, calore.
 auguro a tutti occhi nuovi per aspettare strizzando gli occhi ll’arrivo di gesu’ bambino davanti alla finestra,
mentre fuori fa freddo e qualcuno vi sta chiamando da perchè la cena è pronta da un pezzo e calda sulla tavola…
vi auguro la musica di natale che suona lontana nell’aria e allegra nei cuori, vecchie melodie, pianoforte, suono di campanelle.
vi auguro di vedere la gioia nel volti illuminati di chi aprirà i vostri regali, perchè donare è altrettanto bello che ricevere, se non di piu’.
vi auguro anche quella leggera malinconia che prende nei giorni di festa, quel breve momento nel quale ci accorgiamo che il tempo è passato ancora.
ma per qualcuno si è fermato, tanto o poco tempo fa. 
ma basterà una musica allegra,
il pianto di un bambino appena nato
che lotta per restare in questo mondo,
il sorriso di uno che ce l’ha fatta,
per far sparire ogni pensiero malinconico 
 e ritornare con lo sguardo sorridente alle luci delle candele, all’albero di natale, al profumo del muschio del presepe.
 
buon natale!
 
 
 
 

5 dicembre 2007

tentazioni

Filed under: Blog Notes — lagattasultetto @ 12:38 PM
posso resistere a tutto…
a un nuovo paio di scarpe, al pensiero di quante ne ho…
a una borsa, anche perchè ne ho tante e fra poco viene natale e poi ci sono i saldi…
a un vestito, che poi tanto non lo metto…
a un sapone di lush o a un olio da massaggio
persino a un libro…anche se…anche se…vabbè, me lo segno e lo prenderò la prossima volta, che c’è troppa fila alle casse
ho resisitito al nuovo ipod nano, perchè il mio è quasi nuovo (non ha nemmeno un anno), va benissimo e tanto fra un anno chissà che cosa verrà fuori
sto resistendo a prosciutti e salumi per motivi di salute…
 
insomma, pur avendo alcune passioni decisamente forti, riesco a resistere….
 
ma c’è una cosa di fronte alla quale non resisto: il banco della frutta e della verdura al mercato.
 
lavorando dal lunedì al venerdì al mercato posso andare solo al sabato e nemmeno sempre. probabilmente troverei molto meno romantico e affascinante il luogo se facessi la casalinga e ci andassi tutti i giorni e troverei invece bellissimo aggirarmi fra scartoffie e fatture.
ma tant’è, omne ignoto pro magnifico, ciò che ci è sconosciuto ci appare straordinario.
 
e a me piace andare al mercato.
 
badate bene, non al supermercato.
la spesa la faccio ma non è così divertente.
mi piace il mercato, quello con le bancarelle.
 
mi piacciono in genere tutti i mercati, da quelli piu’ esotici, come il mercato thailandese che vende scorpioni e vermi disgustosi…a scopo alimentare, quello messicano che vende formiche (sempre da mangiare) e stoffe colorate, i bazar maghrebini che profumano di spezie (mi piace di meno che nont i lascino in apce e cerchino di accalappiarti appena rallenti il passo), i mercati sporchi dell0india, inmezzo ai quali si aggirano mucche sacre che approfittano dela loro sacralità per scroccare qualche cosa da mangiare, fino ad arrivare alle fiere di paese, che profumano di nocciole e mandorle tostate e zuccherate, con le bancarelle di cianfrusaglie pseudo orientali e incensi, passando per i mercatini dell’antiquariato che spesso somigliano piu’ al camion del "ripulisco cantine".
 
e, naturalmente, mi piace il mercato della frutta e della verdura.
mi piace farmi ispirare dai peperoni colorati, dalle melanzane carnose, dall’occhieggiare dei carciofi fra le spine, con la loro promessa di bontà sotto la scorza dura e fibrosa.
mi piace cedere alle lusinghe del radicchio, che mi promette di addolcirsi…gli basterà un po’ di cura e di olio buono…
rido con l’indivia riccia e le volute delle sue foglie.
mi piace credere all’amore che le puntarelle dichiarano per le acciughe che ho a casa, che le aspettano per unirsi in matrimonio.
cedo senza resistere ai pomodori, che faranno per me tutto ciò che chiederò loro.
mi perdo nella contemplazione delle rugosità del cavolfiore.
adotto anche qualche patata sporca di terra
 
mi tenta la dolcezza delle pere rosse e dure, quelle che al contadino non devi far sapere quanto son buone con il formaggio, mi rallegra il verde delle mele granny smith e so che in quelle rosse la strega non ha messo nulla che mi farà addormentare (al massimo arriva il principe azzurro, no?).
cedo volentieri al fascino esotico delle arance e dei mandarini che mi portano il sole delle terre del sud.
mi unisco alle danze degli ananas e delle banae che arrivano da terre lontane, immagino la tenerezza dell’avocado sotto la sua scorza dura.
e l’estate civetto con le fragole, accarezzo con dolcezza la pelle vellutata delle pesche e delle albicocche, lucido le susine con lo sguardo.
 
mi piace riempire il frigorifero di verdure fresche, colorare la fruttiera con mosaici dolci e succosi.
 
ecco, non riesco ad andare al mercato per prendere "qualche mela e l’insalata".
esco sempre carica di buste dalle quali spuntano soddisfatti fiori di zucca e mazzetti di prezzemolo.
 
e anche se, tornata a casa, preparare la verdura è un lavoraccio, mi dà soddisfazione trasformare le promesse di quegli ortaggi in saporite realtà.
 
 
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